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Il Garante della privacy ha dato il suo via libera al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) sul documento relativo alle specifiche tecniche della Piattaforma unica nazionale per la gestione dei Cude, il Contrassegno Unificato Disabili Europeo, associato ai numeri di targa di veicoli che trasportano persone con disabilità.
La proposta di semplificazione contiene la disciplina dettagliata di tutti gli elementi previsti dal Regolamento (Ue) nonché dal Codice a tutela della protezione dei dati e la relativa valutazione di impatto.
Il documento – ha sottolineato il Garante per la protezione dei dati personali – specifica i dati trattati e i soggetti abilitati ad accedere alla Piattaforma, quali il titolare del contrassegno, il personale autorizzato del Comune e il personale autorizzato a effettuare i controlli previsti dal Codice della strada.
La Piattaforma, oltre a non prevedere la raccolta di dati riferibili al titolare/beneficiario del contrassegno, in un’ottica di minimizzazione, non acquisirà neppure il codice alfanumerico identificativo del Cude.
La soluzione tecnica proposta ha tenuto conto di alcune indicazioni fornite dall’Ufficio del Garante nel corso delle interlocuzioni intercorse.
Queste hanno riguardato, in particolare: il ruolo assunto dai vari soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali (Mims, Comuni, Enti aggregatori), le funzionalità della Piattaforma, i profili di autorizzazione, le modalità per rendere l’informativa agli interessati e quelle per l’esercizio dei diritti, i tempi di conservazione dei dati, le opportune misure tecniche e organizzative e le procedure di autenticazione degli utenti.
La consultazione delle informazioni della piattaforma da parte degli operatori autorizzati dei Comuni e dei cosiddetti Enti aggregatori, nonché dei soggetti deputati ad effettuare i controlli previsti dal Codice della Strada, sarà consentita solo per i rispettivi compiti, ha specificato il Garante della privacy. Gli accessi e le operazioni effettuate saranno tracciati.
Preso atto che la soluzione tecnica proposta dal Mims risulta conforme ai requisiti previsti dalla disciplina che tutela i dati personali, il Garante privacy ha dunque espresso parere favorevole.