La bontà di un progetto si valuta certamente dalla risposta del mercato. Quando si parla di startup, almeno in parte anche dalla capacità di pensare, e agire, fuori dagli schemi quanto serve, senza però allontanarsi dalla realtà. Un car sharing di autovetture elettriche in una grande città non si può più considerare una novità, eppure il modo di proporlo può ancora fare la differenza, come conferma Javier Mateos, CEO di Zity:
«Partito a Madrid, in seguito all’espansione del servizio a Lione e Milano, abbiamo registrato una crescita globale del 56% nel 2022 , andando oltre i 12 milioni di euro di fatturato e superando i massimi storici che aveva raggiunto nel periodo antecedente alla pandemia. Non vogliamo essere l’azienda straniera che arriva in Italia pensando di sapere tutto. Stiamo cercando di conoscere bene il mercato con un ecosistema tutto locale, per capire come funziona e adattarci».
Risultati importanti, al punto da permettere alla società di car sharing di raggiungere il breakeven point a Madrid già lo scorso ottobre. Tempi insolitamente brevi per una startup, grazie anche a una strategia rivelatasi vincente; ne abbiamo parlato diffusamente con Thiago Figueira – General Manager di Zity in Italia
Semplicità e chiarezza in sintonia con i giovani
Una linea tanto semplice quanto pronta a rivelarsi efficace. Nonostante la concorrenza non manchi, a Milano la domanda di car sharing resta alta. L’elettrico in particolare, ha presto raccolto favori nella fascia più giovane, fino a 29 anni. La combinazione vincente si è rivelata un servizio monomarca Dacia, naturalmente gestito via app, con modalità chiare, dalla registrazione, all’accesso alle vetture fino ai pagamenti. Ingredienti ideali per una rapida crescita di consensi. Al punto da scontrarsi presto con una realtà imprevista, anche se ormai diffusa.
«Stiamo cercando di mettere a disposizione più veicoli, ma dobbiamo fare i conti con le tempistiche dal mondo automotive, in un momento dove la domanda è altissima e le forniture invece in difficoltà, anche solo per i pezzi di ricambio. Credo dovremo attendere ancora qualche mese prima di riuscire ad aumentare la flotta».
D’altra parte, un’ottima occasione per non cadere in uno dei pericoli più grandi di una startup, la crescita veloce al punto di non riuscire a supportarla con adeguate risorse e competenze. «In effetti, questo ci permette di crescere per piccole ondate – conferma Figueira -. Cioè, non aumenteremo facendo raddoppiare la flotta da 450 a 900; faremo invece ondate da 50. Secondo noi è anche più comodo, perché riusciamo a gestirla al meglio con il personale disponibile. Attualmente, diciotto dipendenti»
Accelerazione graduale
In situazioni del genere, ci si può chiedere come mai limitare a poche città, oltre a Milano, anche Roma è già nel mirino Zity, un servizio di successo. Immediata la risposta. «Per questo tipo di servizio serve una certa densità urbana. Come per i food delivery, o altri sharing, in altre situazioni è più difficile garantire il servizio. Non è perché una società non voglia investire nei paesi piccoli o le periferie, è perché serve la densità. A meno che non si possa contare su incentivi».
Anche perché le clausole del contratto di concessione sono molto precise. Per esempio, oltre al pagamento di una tariffa, nel Comune di Milano i veicoli possono essere usati non oltre quattro anni e 100.000 km. Prima di altre città, la prospettiva più concreta è allargare il sevizio ad alcune zone dell’hinterland.
Per chi ha costruito un business sull’auto elettrica, nell’immediato però, i problemi sono altri. Non tanto diversi da quelli affrontati praticamente da tutti, aziende e privati. «L’anno scorso abbiamo certamente riscontrato alcune difficoltà con il costo dell’energia. Fortunatamente abbiamo fatto dei contratti a lungo termine, almeno con un fornitore. Anche per questo, stiamo investendo in un nostro spazio per le ricariche, con pannelli solari di proprietà, come abbiamo già fatto a Madrid».
Tanti piccoli accorgimenti alla fine utili per scongiurare la prospettiva peggiore. «Il pericolo è una crescita che sfugga di mano, con filiali senza nessun controllo a causa della rapida espansione. È un classico, e quindi ecco perché al momento abbiamo solo quattro mercati. Anche se l’azienda sta per raggiungere sei anni di attività e possono sembrare pochi per una startup, è stata una decisione dall’azienda, e si sta rivelando saggia».
I freni con cui fare i conti
In comune invece, con una qualsiasi attività imprenditoriale, un altro tipo di problemi dai quali sembra sempre più difficile sottrarsi. «La burocrazia in Italia non manca di certo, ma anche altrove non è così diverso. Soprattutto, non è il peggiore dei problemi. A rischiare veramente di bloccarci è il sistema bancario e fiscale. Questioni come la fattura fiscale sono certamente valide. Per aziende come noi con tantissime piccole transazioni, il costo è però troppo alto».
Un altro aspetto condiviso è la scarsa flessibilità nel mercato del lavoro. Nella dimensione imprenditoriale comunque ancora piccola come quella di Zity, le difficoltà nel gestire la forza lavoro secondo le esigenze, alla fine si rivela un freno e si trasforma in esitazione nell’assumere anche quando sarebbe necessario.
Lo sguardo di un imprenditore deve comunque restare sempre rivolto verso il futuro. A maggior ragione in una startup, dove ogni giorno si rischia di essere messi in discussione. «Credo resteremo concentrati per qualche tempo ancora sulle quattro ruote – conclude Figueira -. Inoltre, a Milano è ancora presto, ma a Madrid dove l’attività è più consolidata, stiamo valutando l’ipotesi di proporre anche altri modelli di automobili. Infine, cerchiamo sempre di migliorare il sevizio. Per esempio, l’indicazione precisa della vettura all’interno di un posteggio. Più in generale, cerchiamo sempre come rendere più semplice la vita ai nostri utenti».
Il futuro che è già presente: Zity cresce del 56%
In seguito all’espansione del servizio a Lione e Milano, Zity ha registrato una crescita globale del 56% nel 2022, andando oltre i 12 milioni di euro di fatturato e superando i massimi storici che aveva raggiunto nel periodo antecedente alla pandemia. Inoltre, la società di car sharing ha annunciato che nell’ottobre 2022 ha raggiunto il breakeven point a Madrid, mantenuto ancora oggi.
I numeri di Milano
Dalla fine di giugno, sono state superate le 55k registrazioni, con il raggiungimento di circa 250.000 noleggi entro la fine del 2022, grazie a una flotta di 450 unità.
Il 41% degli utenti registrati ha tra i 20 e i 29 anni.
Il modello di noleggio del mercato di appartenenza è quello classico del car sharing, con noleggi di circa 8 km di lunghezza e meno di 30 minuti.
Zity si è resa riconoscibile tra i cittadini milanesi grazie al caratteristico logo verde e bianco, che permette di individuare e riconoscere i veicoli facilmente per la città.