Dieci domande (e risposte) sui finger-bot, le “dita robotiche” comandate da smartphone che servono a premere pulsanti e interruttori di apparecchiature “non smart” come comandi luci/tapparelle da parete, elettrodomestici e computer. Come sono fatti? Cosa permettono di fare? Come si integrano con gli altri dispositivi domotici? Avete qualche ulteriore dubbio? Scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno oppure consultate il nostro articolo-vetrina dedicato ai finger-bot.
Cosa sono i “finger-bot”?
Sono “dita meccaniche intelligenti” che permettono di automatizzare qualsiasi apparecchio elettrico ed elettronico quando non supporta gli smart switch tradizionali o altre soluzioni come gli hub IR e RF perché sprovvisto di telecomando.
La loro funzione è quella di premere un pulsante o interruttore “fisico” oppure spostare un deviatore quando ricevono il comando manuale o automatico dallo smartphone (on/off manuale, timer, scenario, routine, ecc.).
Si chiamano anche “SwitchBot”, dal nome dell’azienda americana che per prima li ha progettati e lanciati sul mercato, oppure “FingerBot”.
Come sono fatti?
I finger-bot hanno la forma di un cubo o di un parallelepipedo di circa 3-6 cm di lato. Da uno dei suoi lati fuoriesce un piccolo braccio meccanico (finger) manovrato da un attuatore interno (motorino) collegato a sua volta ad un circuito elettronico.
Il circuito riceve i comandi dallo smartphone o dall’hub (vedi sotto) e li trasforma in impulsi per comandare l’attuatore e muovere il braccio meccanico.
Come fanno a premere pulsanti, interruttori e deviatori?
L’attuatore elettronico che comanda il braccio meccanico ha la stessa funzione del relè presente negli smart switch.
Mentre, però, il relè riceve una tensione sulla bobina per eccitarla e attivare il contatto pulito o sotto tensione, l’attuatore fa compiere al braccio meccanico un doppio movimento di uscita (serve a premere il pulsante o a spostare l’interruttore o il deviatore) e di entrata (per riportare il pulsante, l’interruttore o il deviatore nella sua posizione di riposo utilizzando, se necessario, accessori aggiuntivi come cordini, elastici, ecc.).
L’attuatore sviluppa una potenza sufficiente per premere anche i tasti più “duri” (circa 1-2 kgf – chilogrammo/forza di coppia e 8-10 newton di forza).
Su quali apparecchi si possono utilizzare?
I finger-bot hanno forme, dimensioni e funzionalità differenti per adattarsi a qualsiasi apparecchio, dai comandi da parete per luci e tapparelle agli elettrodomestici.
Sono perfetti per le pulsantiere di apertura serrande (ad esempio in garage), computer, stampanti, lavatrici, asciugatrici, macchine per il caffè e qualsiasi altra apparecchiatura elettrica ed elettronica dotata di pannello comandi e di spazio sufficiente per ospitare il Finger-bot e il suo braccio meccanico incollato (con biadesivo) sul pulsante da comandare.
Gli accessori in dotazione e opzionali da applicare al braccio meccanico oppure all’attuatore interno permettono di adattare il finger-bot alla maggior parte dei dispositivi e delle necessità, anche quelle più curiose che non hanno nulla a che vedere con la domotica.
Esistono finger-bot per applicazioni speciali?
Sì. Alcuni finger-bot sono stati progettati per generare movimenti meccanici differenti dalla pressione di pulsanti e deviatori, così da evitare di sostituire l’intero meccanismo ad azionamento manuale con uno motorizzato tramite telecomando, smartphone, ecc.
Ad esempio esistono finger-bot per automatizzare le serrature delle porte, per movimentare tende a scorrimento e veneziane mantenendo il meccanismo originale e quindi con un forte risparmio di tempo e denaro.
Come si alimentano?
Per svolgere la loro funzione su qualsiasi apparecchio dotato di pulsante, interruttore o deviatore fisico i finger-bot non possono essere alimentati tramite la rete domestica a 220Vac o con un adattatore (12Vcc, 5Vcc, USB, ecc.). Per questo motivo utilizzano una batteria usa e getta (tipicamente CR2) oppure ricaricabile (via USB).
Come si collegano allo smartphone?
Di norma i finger-bot utilizzano una connessione Bluetooth LE (Low Energy) per limitare i consumi energetici ed estendere l’autonomia della batteria interna (da 8-10 mesi a 2 anni con 2-3 attivazioni al giorno).
Il Bluetooth serve a connettere direttamente il finger-bot allo smartphone (tramite la app dedicata – es.: SwitchBot, Tuya Smart, Smart Life, ecc.) e a comandare il pulsante tramite il braccio meccanico nelle immediate vicinanze e nel raggio di copertura del BT.
È probabile che i Finger-bot di prossima generazione supporteranno connessioni più evolute come ZigBee e Thread/Matter ma, per il momento, dobbiamo accontentarci del Bluetooth.
Per comandare il Finger-bot anche da lontano e da remoto, tramite scenari e routine oppure con i comandi vocali (es.: Alexa, Google e Siri), è necessario interfacciarlo ad un hub Bluetooth compatibile (come lo SwitchBot Hub Mini) che si collega anche alla rete Wi-Fi generata dal modem/router di casa e quindi al cloud.
Come si controllano?
Le applicazioni dedicate ai finger-bot come SwitchBot (Android/iOS) e Tuya Smart (Android/iOS) offrono diverse funzionalità interessanti per il controllo manuale e automatizzato.
Ad esempio è possibile scegliere tra diversi stati di funzionamento (es.: on, off e temporaneo on-off), regolare l’estensione e il ritorno del braccio meccanico per adattare il Finger-bot all’apparecchio e al pulsante da comandare, impostare la durata della pressione e/o del rilascio, ecc.
Le app permettono anche di creare programmi di automazione come timer, scenari e routine per attivare il braccio meccanico ad orari predefiniti o in base ad altri “trigger” come alba/tramonto e in conseguenza del funzionamento di altri dispositivi smart.
Si possono comandare con Alexa e Google?
Certamente. Dopo aver abbinato l’account della app a quello di Amazon, Google, Samsung e IFTTT è possibile comandare i finger-bot anche con la voce (es.: “Alexa, accendi la lavatrice” oppure “Hey Google, accendi la macchina del caffè”), inserirli negli scenari di Google e Alexa insieme ad altri smart device, gestirli da un solo pannello di comando (Alexa, Google, SmartThings – anche dall’autovettura grazie a Android Auto) anche da remoto.
Esistono alternative più pratiche ed economiche ai finger-bot?
I finger-bot sono indubbiamente comodi se non addirittura indispensabili per automatizzare tutti quei dispositivi come gli elettrodomestici che non si possono comandare direttamente da smart switch. Sono utili anche per smartizzare i comandi luci e tapparelle senza dover intervenire sull’impianto elettrico di casa.
In altri casi, invece, possono essere sostituiti dagli hub IR-RF se l’apparecchio da comandare è dotato di telecomando (es.: condizionatore, ventilatore, televisore, ecc.) oppure dalle prese smart (Smart Plug) come questa e questa.