Dodici domande (e risposte) sugli interruttori e i pulsanti smart da parete da installare al posto di quelli tradizionali elettromeccanici per domotizzare luci e prese con i comandi touch integrati, lo smartphone, i comandi vocali, ecc. Come sono fatti? Sono compatibili con le nostre scatole da incasso? Come si collegano? Avete qualche ulteriore dubbio? Scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno.
Come sono fatti gli interruttori smart da parete?
Gli interruttori smart da parete (o, meglio, “pulsanti smart”) sono composti da un modulo elettronico connesso a internet molto simile a quello degli smart switch e da un comando touch o fisico (uno o più pulsanti) integrati tra loro.
Di solito si montano a parete nelle scatole da incasso (o esterne) al posto dei tradizionali interruttori elettromeccanici per mantenere le stesse funzioni base (comandi luce, tapparelle, prese, ecc.) e aggiungerne di nuove come il dimmeraggio e il controllo da smartphone, assistenti vocali, scenari e routine.
Quali sono i vantaggi estetici e pratici?
I pulsanti smart da parete sono molto più eleganti e hi-tech di quelli tradizionali grazie ai pulsanti ed al pannello touch retroilluminati, alle placche con display personalizzabile come queste, ecc.
Il pannello comandi smart può svolgere ulteriori funzioni rispetto a quello tradizionale (dimming, doppio tocco o singolo prolungato per comandi aggiuntivi, ecc.).
Il pannello touch è anche più igienico e facile da pulire perché la superficie in plexiglass o vetro è uniforme, senza incavi o fessure che trattengono lo sporco.
Quali sono le funzioni domotiche connesse?
Tutti i pulsanti smart da parete si comportano come gli smart switch fai-da-te, ovvero supportano anche il controllo aggiuntivo da smartphone, tablet, smartwatch, PC, Smart TV, hub domotici e autoradio (Android Auto e CarPlay).
Si possono controllare anche con la voce (es.: “Alexa, accendi la luce del salotto” oppure “Hey Google, spegni la luce della camera”) senza bisogno di alzarsi dal divano o dal letto e senza prendere in mano lo smartphone.
Inoltre supportano le automazioni come gli scenari e le routine create dalla app dedicata (come Tuya Smart, eWeLink, Meross, BTicino Home+Control, Vimar View, ecc.) o tramite le piattaforme domotiche universali come Alexa, Google Home e SmartThings.
Scenari e routine sono particolarmente adatte per creare automazioni utilizzando vari dispositivi (inclusi i sensori domotici) che interagiscono tra loro per rendere la casa più confortevole (es. luci ingresso che si accendono automaticamente quando si apre la porta) e sicura (es.: luci camera che cambiano colore quando il sensore smart rileva un movimento di notte).
Queste app supportano altre funzioni utili come il misuratore dei consumi energetici, i comandi programmati (timer, conto alla rovescia, alba/tramonto, ecc.), le notifiche di accensione e spegnimento (con tanto di registro degli eventi) e molto altro.
Come si collegano a internet?
I pulsanti smart utilizzano varie tecnologie per interfacciarsi al modem/router di casa ed ottenere l’accesso a internet per il controllo da smartphone e assistenti vocali, sia da casa sia da remoto.
Molti modelli utilizzano il Wi-Fi con collegamento diretto al modem/router, altri prediligono tecnologie differenti come Bluetooth per la gestione locale a corto raggio, ZigBee, Thread e sistemi radio proprietari con connessione ad una stazione intermedia (chiamata “hub” o “gateway”) che a sua volta si collega al modem/router tramite Wi-Fi o Ethernet (cavo LAN).
I pulsanti smart da parete Wi-Fi sono più economici e semplici da installare ma non garantiscono le stesse prestazioni, la stessa affidabilità e espandibilità delle altre tecnologie sopracitate.
Chi produce i pulsanti smart da parete?
I pulsanti smart vengono prodotti sia da aziende asiatiche che operano nel mercato dell’elettronica di consumo (come Sonoff, Meross e altri) sia da quelle europee specializzate in impianti elettrici civili e industriali come BTicino, Vimar, Gewiss, ecc.
I pulsanti smart da parete sono compatibili con le scatole da incasso italiane?
Sì e no. Quasi tutti i modelli di produzione asiatica sono di forma quadrata o rettangolare, con uno, due o tre comandi, per adattarsi alle scatole da incasso rotonde (diametro 60 mm), quadrate (70×70 mm – es.: 502) e rettangolari (95×70 mm – 503) delle case italiane.
Per quanto riguarda invece le scatole da incasso da 4, 5, 6 o 7 moduli (504, 506, 507, ecc.) è molto difficile trovare pulsanti smart monoblocco compatibili di origine cinese.
Tutti i pulsanti smart da parete prodotti in Europa e in Italia da aziende come BTicino, Vimar e Gewiss sono invece 100% compatibili con qualsiasi scatola da incasso perché occupano 1, 2 o 3 moduli “standard” componibili tra loro per adattarsi allo spazio disponibile.
I pulsanti smart sono più profondi di quelli tradizionali? Ci stanno nelle scatole da incasso affollate?
Sia i moduli smart monoblocco cinesi che quelli europei componibili sono progettati per contenere gli ingombri e facilitare le operazioni di “retrofit” anche in condizioni difficili (molti cavi nella scatola murata, 2-3 moduli smart presenti, ecc.).
Di norma i moduli smart hanno una profondità di soli 35-38 mm per lasciare spazio sufficiente ai cavi liberi e collegati ai loro morsetti nelle scatole da incasso e a vista profonde 50-52 mm.
Sono facili da collegare?
Sì. L’operazione di retrofit è semplice e veloce, talvolta anche plug&play: basta scollegare i fili dal vecchio interruttore elettromeccanico e collegarli al nuovo comando smart (morsetti neutro, fase permanente 220Vac e fase comandata singola o multipla per 1-2-3-4 luci).
Dal momento che nei punti luce (comandi a parete per luci, prese, ecc.) manca spesso il filo del neutro (cavo blu) è necessario aggiungerlo derivandolo da una presa oppure da una scatola di derivazione vicina, meglio con il supporto di un elettricista professionista. In alternativa si possono utilizzare i moduli smart “speciali” come questo che non richiedono il cavo del neutro.
E da programmare?
La programmazione dei pulsanti smart da parete è molto simile a quella degli smart switch, ovvero semplice e veloce (massimo 2-3 minuti).
Basta scaricare e installare sullo smartphone la app di gestione consigliata dal produttore del pulsante e procedere con la registrazione dei pulsanti seguendo le istruzioni che appaiono sullo schermo.
Dopo la registrazione si procede alla programmazione dei pulsanti in base alle funzionalità desiderate (pressione singola/multipla/continua, dimming, ecc.), alla modalità di funzionamento (pulsante o interruttore), alla stanza in cui sono stati installati (cucina, camera, salotto, ecc.).
Esistono pulsanti smart con telecomando?
Sì. Alcuni pulsanti smart, soprattutto di origine cinese, integrano anche un ricevitore radio che serve a comandarli all’interno di casa e nelle immediate vicinanze (terrazzo, giardino, ecc.) utilizzando un piccolo telecomando portatile.
Questa dotazione è utile soprattutto per le persone anziane e con ridotta mobilità che faticano ad alzarsi dal divano o dal letto per accendere e spegnere la luce, non hanno lo smartphone a portata di mano e non utilizzano i comandi vocali.
Esistono pulsanti smart aggiuntivi da applicare sulla parete?
Sì. Esistono pulsanti smart di vario tipo (1, 2, 3 o 4 tasti, multifunzione, ecc.) da sostituire o aggiungere ai vecchi interruttori elettromeccanici e da fissare a parete senza predisposizione oppure nelle scatole da incasso come gli altri moduli smart connessi e cablati.
Si chiamano “smart button”, funzionano a batterie (no cavi) e si interfacciano ai dispositivi domotici (come gli smart switch) per comandare luci, prese, tapparelle, cancelli e altri apparecchi. Per maggiori informazioni clicca qui, qui e qui.
È possibile domotizzare gli interruttori tradizionali senza doverli cambiare con quelli smart e connessi?
Sì. Numerosi smart switch fai-da-te sono dotati di morsetti per il collegamento ai tradizionali pulsanti, interruttori, deviatori e invertitori elettromeccanici da parete.
Grazie a questi morsetti è possibile mantenere il comando manuale originale (es.: accendi/spegni luce, alza/abbassa tapparella, ecc.) e beneficiare delle funzioni smart (comandi da smartphone, Alexa, Google, ecc.).
Gli smart switch “micro” di nuova generazione come questo e questo occupano pochissimo spazio e alloggiano comodamente nella scatola ad incasso dietro agli interruttori elettromeccanici, si collegano in pochi secondi e non richiedono modifiche all’impianto elettrico se è già presente il filo del neutro oppure quando funzionano solo con i fili di fase.