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Auto ibride ed elettriche dalla A alla Z

Dodici domande (e risposte) sulle vetture ibride “leggere”, full, ricaricabili e su quelle elettriche pure. Che differenze ci sono? Quanto costano? Funzionano solo a corrente oppure anche a benzina/gasolio? Come si ricaricano? Avete qualche ulteriore dubbio? Leggete il nostro articolo di approfondimento sulle vetture “elettrificate” oppure scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno.

Le vetture moderne sono quasi tutte “elettrificate”?

No, anche se la loro quota di mercato è ormai vicina al 50%. Ciò significa che ogni 2 vetture nuove immatricolate in Italia una ha un sistema di elettrificazione elementare oppure avanzato che serve ad alimentare i sistemi elettrici di bordo risparmiando carburante, muovere la vettura, ecc.

Le vetture elettrificate sono tutte uguali?

No. I sistemi di elettrificazione montati sulle autovetture moderne sono molto differenti tra loro in termini tecnici, funzionali e di costo.

Le vetture ibride sono tutte uguali?

No. Esistono vari livelli di “ibridazione” con costi, prestazioni, consumi ed emissioni molti differenti.

Quali sono le vetture ibride più economiche?

Le vetture elettrificate più economiche sono le “ibride leggere” identificate dalla sigla MHEV (acronimo di “Mild Hybrid Electric Vehicle”).

Fiat 600 con motore a benzina e sistema ibrido MHEV a 48 volt

Rappresentano l’evoluzione delle classiche vetture con il solo motore endotermico (benzina, gasolio, GPL, metano), ma, rispetto a queste, hanno in più una componente elettrica composta da una piccola batteria e da un piccolo motore (o simile) integrato nell’alternatore o nel cambio.

Il motore elettrico supporta il motore termico riducendo i consumi (fino al 10-15%), l’inquinamento e migliorando le prestazioni senza bisogno di ricaricare la batteria dalle colonnine oppure in casa (wallbox) dal momento che l’energia necessaria per la ricarica proviene dal motore endotermico.

Esistono due varianti di ibrido leggero che si differenziano per la tensione erogata dall’impianto MHEV (12 volt per i vecchi sistemi, 48 volt per quelli nuovi) e la tipologia di motore utilizzato.

La tecnologia MHEV a 48 volt è da preferire perché molto più efficiente grazie al motore elettrico con funzioni di alternatore e motorino di avviamento che incrementa l’energia recuperata in fase di decelerazione, migliora le prestazioni grazie ad un surplus di potenza (fino a 13-16 cavalli).

Ford Puma Ecoboost Hybrid con sistema MHEV a 48 volt

È vero che le MHEV sono “vere ibride”?

No. Le MHEV sono vetture ibride molto semplificate e raramente paragonabili alle vere ibride come le “full hybrid” e le “plug-in hybrid”. Tuttavia la tecnologia MHEV è in continua evoluzione ed è probabile che nel breve futuro si avvicinerà sempre più a quella Full Hybrid.

Come sono fatte le vetture “full hybrid”?

Le vetture Full Hybrid come la Toyota Yaris (modello più venduto in Italia), chiamate in gergo “HEV” (Hybrid Electric Vehicle), sono più complesse e costose rispetto alle ibride MHEV ma offrono molti più vantaggi.

Toyota Yaris Full Hybrid 2024-2025

Anche queste vetture sono dotate di un motore endotermico principale a benzina o gasolio ma la componente elettrica rispetto alle MHEV è molto più evoluta e sofisticata. Sono presenti infatti uno o più motori elettrici (solitamente da almeno 60-80 cavalli) ed un pacco batterie ad alta tensione che contribuiscono attivamente alla propulsione del veicolo in sinergia con il motore endotermico.

I motori elettrici e quello termico possono anche lavorare separatamente quando è necessario ricaricare le batterie (solo con il motore termico e senza poter/dover usare fonti di energia esterne come colonnine o wallbox), durante le manovre e con tragitti brevi (in elettrico a basse velocità o fino a 130 km/h a seconda del modello).

Le vetture HEV non si possono (o devono) ricaricare presso le colonnine e le wallbox, consumano meno delle endotermiche pure (20-30%) e delle ibride leggere (10-20%), hanno diritto ad agevolazioni fiscali e vari benefit (es.: esenzione o sconto su bollo auto e assicurazione) ma costano qualche migliaio di euro in più.

Renault Clio E-Tech Hybrid (HEV)

Quali sono le vetture elettrificate che si possono caricare a casa o in viaggio?

Le vetture elettrificate dotate di sistema di ricarica con cavo e presa per colonnine e wallbox sono le ibride plug-in (PHEV – Plug-in Hybrid Electric Vehicle) e le elettriche pure (BEV – Battery Electric Vehicle).

Quali sono le differenze tra PHEV e BEV?

La tecnologia PHEV deriva strettamente dalla HEV (Full Hybrid) in quanto viene mantenuto il motore endotermico (benzina o gasolio) come sistema di propulsione principale o prevalente. La differenza non sta solo nel cavo di ricarica (assente nelle HEV) ma soprattutto nella maggiore capacità delle batterie e potenza del motore elettrico (o dei motori elettrici se più di uno).

Schema sistema ibrido PHEV (elaborazione 01smartlife su immagine Wikipedia)

In questo modo la sinergia tra i motori termico ed elettrico/i è ancora più efficiente: la potenza complessiva aumenta, i consumi si riducono e le batterie ad alta capacità offrono una maggiore autonomia durante l’uso esclusivo del motore elettrico (fino a 70-100 km per alcuni modelli), cioè ad emissioni zero.

Tutto questo con il vantaggio della doppia ricarica, ovvero via cavo (colonnine aree di sosta, wallbox a casa, ecc.) e tramite motore endotermico durante il viaggio.

Volskwagen Tiguan PHEV 2024-2025

Le vetture BEV (Battery Electric Vehicle) come la Tesla Model 3 (la più venduta in Italia nel 2024) hanno uno o più motori elettrici, nessun motore endotermico benzina/gasolio e, di conseguenza, non producono emissioni nocive (ZEV – Zero Emission Vehicle).

Tesla Model 3

Possono avere motori elettrici potenti con accelerazioni brucianti (a livello di supercar come Porsche, Lamborghini e Ferrari), si possono ricaricare solo con il cavo (colonnine, wallbox, ecc.) ed hanno un’autonomia che varia tra i 200-250 km dei modelli più piccoli (city car e mini SUV con pacco batterie limitato) ai 500-600 km delle berline più grandi o dei SUV di segmento C-D.

Le vetture elettriche pure costano molto di più delle PHEV?

No. Il prezzo medio di listino delle auto BEV è leggermente superiore a quello delle PHEV ma le elettriche pure beneficiano di agevolazioni fiscali e benefit più consistenti per via delle emissioni zero.

Inoltre i costi di manutenzione di una vettura elettrica pura sono inferiori a qualsiasi altra (ibrida leggera, full o plug-in) per l’assenza del motore endotermico (no cambio olio, filtri, candele, ecc.).

Per una city-car qual è la migliore soluzione ibrida?

Se il budget è limitato (sotto i 20-25 mila euro) l’unica opzione è l’ibrido leggero (MHEV) mentre sui 25-30 mila euro si può valutare sia l’ibrido leggero che quello full (HEV).

Nella fascia di prezzo tra 18 e 25 mila euro si trovano anche diverse BEV low-cost di nuova generazione come la Dacia Spring e la Leapmotor T03 (importata e distribuita in Europa da Stellantis).

Nuova Dacia Spring

È vero che in autostrada le vetture ibride consumano tanto?

Dipende. Le vetture ibride leggere, full e plug-in hanno consumi uguali, superiori oppure inferiori a quelle delle endotermiche pure a parità di velocità e alimentazione (benzina, gasolio, GPL, metano).

A basse velocità, ad esempio in città ed extraurbano (es.: statale e tangenziali fino a 90-100 km/h), le vetture ibride leggere consumano poco meno di quelle endotermiche pure a benzina mentre le ibride full e plug-in sono ancora più convenienti con medie che arrivano anche a 20-25 km/l (anche superiori ai diesel).

Al crescere della velocità, ovvero oltre i 110-130 km/h, i vantaggi delle ibride si riducono fino a quasi sparire perché aumenta sempre più la resistenza aerodinamica (variazione esponenziale rispetto alla velocità). In questi casi una vettura endotermica a gasolio può arrivare a consumare meno (o addirittura molto meno) di una ibrida full/plug-in a benzina.

E le elettriche pure?

Alle alte velocità come quelle autostradali le BEV hanno consumi superiori (sempre causati dall’elevata resistenza aerodinamica) che si traducono in un’autonomia inferiore (anche del 30-40%) e nella necessità di fermarsi più spesso a ricaricare le batterie durante i lunghi tragitti (oltre i 300-400 km).

In altre condizioni (citta, extraurbano, ecc.) le BEV hanno un costo chilometrico inferiore alle endotermiche e alle ibride ma tutto dipende anche dal costo dell’energia elettrica, dai sistemi di ricarica utilizzati (colonnine, wallbox con/senza impianto fotovoltaico, ecc.) e da altri fattori.

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