Tutte le volte che dobbiamo provare un nuovo sistema Wi-Fi, prima ancora di aprirne la confezione, per prima cosa guardiamo l’indicatore del segnale sul computer: è bello forte e le videoconferenze girano bene, anche se a volte guardiamo un film su Netflix quando non dovremmo; il tutto con il router base che ci ha fornito l’operatore che porta la fibra fino a casa.
La domanda è sempre la stessa: che cosa ci può dare di più, quindi, questo prodotto che andremo a provare? Ecco quale deve essere la chiave della prova del sistema Netgear Orbi Serie 770.
In una scatola di grandi dimensioni, per quello che ci aspetteremmo in prodotti simili, troviamo i tre access point mesh che compongono il kit: un nodo principale facente funzione di router, identificato chiaramente da un’etichetta contenente i parametri di prima connessione, e due satelliti capaci di espandere il segnale per coprire ognuno fino a 180 metri quadri, totalizzando così 540 m2 in condizioni ideali.
La copertura non è però l’unico motivo per installare un sistema mesh in abitazione e in ufficio: i muri pieni, specialmente quelli in mattone e calcestruzzo, indeboliscono il segnale e contemporaneamente ricevere poche tacche di Wi-Fi sul proprio telefono fa sì che questo debba innalzare la potenza, consumando di più e scaricando prima la batteria. Così i diversi nodi possono concentrarsi su aree dell’abitazione separate (da un punto di vista di trasmissione radio) per fornire sempre un segnale forte e diretto, minimizzando gli errori di trasmissione e aumentando così le performance effettive.
I nodi sono delle torri bianche alte 25 cm di lucida plastica bianca, arrotondate ai lati e caratterizzate da una barra led alla base che evidenzia i diversi stati di utilizzo, cambiando colore dal bianco all’azzurro sfumato; in buona parte del tempo resta spenta e non ci sono impostazioni per forzare tale funzionalità; resta sempre illuminato il led sul retro che indica l’accensione. L’alimentatore è esterno, non di grandi dimensioni, e si inserisce sul retro dove troviamo le porte di rete e il tasto di sincronizzazione dei nodi satellite, generalmente inutile al primo utilizzo in quanto i nodi sono già sincronizzati all’acquisto.
Le porte sono tutte da 2.5 gigabit al secondo: quella WAN, identificata dal bordo giallo e disponibile solo sul router, e quelle ad uso interno, 3 nel router e 2 in ogni satellite: dimostrano la vocazione per alte velocità che il sistema Orbi serie 770, con il potente processore quad core da 1.5 GHz e i 2 GB di memoria RAM disponibili sono in grado di smistare senza perdita in prestazioni.
Questa è una delle prime ragioni per cui un sistema come Orbi Serie 770 scalza sistemi più economici: se con un solo flusso dati alla volta possono cavarsela più o meno tutti i prodotti allo stesso modo, le differenze si notano quando più computer in contemporanea trasmettono e ricevono, alternando fra dati locali e su Internet, facendo così lavorare molto il sistema di routing interno. Nei nostri test abbiamo apprezzato come la CPU riesca a reggere bene i diversi carichi e non abbiamo nemmeno notato un grande surriscaldamento del router.
Il segnale radio trasmesso è il più recente Wi-Fi 7, capace di raggiungere velocità pari a 11 Gbps distribuiti fra le tre bande, oltre il doppio rispetto a Wi-Fi 6; le frequenze radio sono tre, con quella dei 6 GHz che si aggiunge ai 5 GHz e ai 2.4 GHz classici di Wi-Fi, garantendo velocità maggiori e una minor congestione.
Il collegamento fra i nodi viene gestito tramite backhaul cablato, quindi a 2.5 Gbps, o sfruttando le tre bande per offrire una connessione stabile: le nostre misure hanno mostrato come, nell’uso del ponte radio fra i nodi in un ambiente che comprende diversi muri intermedi, la velocità diminuisca solo leggermente, soprattutto con computer e smartphone non dotati della connessione Wi-Fi 7, mentre aumenta il tempo di ping; questo è ancora più evidente quando ci si connette a un nodo collegato a un altro satellite, ottenendo così un doppio salto; le differenze diminuiscono visibilmente nell’uso tramite backhaul cablato, come prevedibilmente ci si aspetta dalla tecnologia Ethernet.
Il router Orbi 770 si gestisce completamente tramite l’app mobile omonima, ben tradotta in italiano, che guida l’utente nella prima installazione – che richiede una ventina di minuti – e permette poi di gestire buona parte delle sue funzioni, che comprendono la gestione dei device online e la loro suddivisione in profili, le funzioni di sicurezza e parental control, la configurazione del Wi-fi e l’accesso a interessanti statistiche sul traffico. Funzioni più avanzate, e dedicate solo a utenti esperti, possono essere gestite tramite l’interfaccia web accessibile dall’indirizzo IP del router.
L’app richiede un account per poter essere utilizzata, cosa ormai diffusa e comprensibile, seppur non sempre ideale da un punto di vista di privacy e sicurezza: avremmo preferito poter scegliere facilmente di attivare il sistema senza doverci autenticare per forza, pur trascurando alcune funzionalità necessariamente legate al cloud, come l’accesso da fuori casa. L’app permette di attivare tre reti distinte, specializzate per i diversi utilizzi.
In aggiunta a quella principale, pensata per chi vive abitualmente in casa, è disponibile quella per gli ospiti, con funzioni ridotte di condivisione delle risorse e pertanto più sicura da condividere, e una dedicata al mondo dell’IoT che, oltre ad essere isolata, è limitata alla sola frequenza dei 2.4 GHz, la più compatibile con il mondo della domotica: abbiamo apprezzato questa impostazione predefinita, che dimostra l’attenzione di Netgear a un’esigenza spesso trascurata e causa di forti grattacapi causati da gingilli disponibili a intermittenza proprio per motivi di rete Wi-Fi.
Il sistema Orbi comprende al suo interno due servizi molto utili, ma venduti come aggiunta al termine di un periodo di prova gratuito. Il primo è Netgear Armor, software di sicurezza che monitora in tempo reale i dispositivi connessi, analizzandone potenziali falle e suggerendo azioni per migliorare la loro protezione. Basato sulla tecnologia di Bitdefender, include una VPN e monitora il traffico per identificare comportamenti potenzialmente dannosi, come telecamere che trasmettono verso siti di dubbia fama dall’interno dell’abitazione e l’invio di dati sensibili come numeri di carta di credito su canali non criptati.
Include poi una lista sempre aggiornata con i siti che vengono usati per effettuare tentativi di phishing, avvisando tutti gli utenti della rete casalinga del tentativo di accesso a tali risorse. La protezione viene gestita a livello di router ed è quindi subito attiva su tutti i dispositivi collegati, siano essi computer, smartphone, tablet (il tutto senza dover installare o configurare niente), oppure console di videogioco, assistenti vocali e altri dispositivi smart in genere. Dopo il primo mese viene richiesto un abbonamento di 99 euro all’anno per poter continuare a usufruire del servizio.
Per i minori viene invece reso disponibile Smart Parental Control, un servizio dedicato alla protezione e al controllo dell’attività online di bambini e ragazzi. I servizi base sono disponibili a tutti, come la creazione di profili ai quali assegnare i diversi smartphone e computer e poter gestire diversi orari per accedere a Internet. Le funzioni più avanzate sono invece a pagamento, con un costo di 59,99 euro all’anno al termine del primo mese di prova: permettono un controllo più approfondito dell’accesso a Internet, limitando tempo e contenuti anche quando si utilizza lo smartphone fuori casa, grazie all’installazione di una app di protezione.
Il filtro per contenuti protegge i ragazzi e le ragazze in base alla loro età, lasciandoli navigare solo sui siti a loro adatti, grazie a elenchi sempre aggiornati e liste di blocco e di accesso configurabili dal genitore che gestisce la rete; queste liste sono completate da sistemi smart della gestione del tempo, capaci di bloccare la navigazione non solo al superamento della quota prestabilita, ma anche di notte per garantire un sonno ottimale e durante i momenti di interazione familiare, come la cena, rendendo così meno interessante l’uso del cellulare e favorendo la conversazione domestica.
Il sistema Netgear Orbi Serie 770 si dimostra essere un ottimo prodotto con performance elevate, adatte ad abitazioni nelle quali molti utenti hanno necessità di utilizzare Internet in modo intenso contemporaneamente; sono questi gli utilizzi nei quali eccelle, soprattutto se si hanno a disposizione, o si intende acquistarli nel tempo, dispositivi dotati di porte Ethernet da 2.5 Gbps o antenne Wi-Fi 7, allo scopo di sfruttare al meglio la sua potenza.
È flessibile: i due satelliti inclusi possono fornire un segnale sempre forte in case anche a più piani, mentre è possibile estendere la copertura aggiungendo nodi extra; metrature più piccole possono scegliere il kit con un solo satellite, risparmiando sul costo totale e con la certezza di poter espandere nel tempo il sistema. Il prezzo, pari a 999,99 euro di listino e nella fascia alta dei prodotti dedicati al mondo domestico, lo pone come una scelta per chi possa veramente apprezzare e trarre giovamento dalla performance del Wi-Fi 7 e del processore quad-core.