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LNB dCSS vs multiswitch dCSS, vediamoci chiaro

La tecnologia dCSS semplifica e potenzia la distribuzione dei segnali satellitari utilizzando un solo cavo coassiale per decine di prese. In caso di nuovo impianto o rifacimento è possibile utilizzare un LNB dCSS oppure un multiswitch dCSS. Ecco i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le soluzioni, quando scegliere la prima oppure la seconda in base alle dimensioni e alla tipologia d’impianto, alle vostre esigenze e al budget a disposizione.

La realizzazione di un nuovo impianto di distribuzione satellitare oppure l’aggiornamento di uno vecchio in ville, abitazioni multi-piano e piccole palazzine non può più prescindere dall’uso della tecnologia dCSS per tanti motivi (decoder multituner come Sky Q, ricezione SAT in tutte le stanze, ecc.).

Come vi abbiamo spiegato in questo articolo di approfondimento, il dCSS (digital Channel Stacking Switch) ha potenziato e rivoluzionato il concetto di distribuzione satellitare monocavo inaugurato dall’SCR (Satellite Channel Router).

SCR e dCSS, soluzioni geniali per l’impianto SAT

Da 4 a 16 prese SAT con un solo cavo coassiale

Il vecchio SCR opera in analogico e mette a disposizione fino a 8 frequenze operative (chiamate “user band”) di cui solo 4 realmente supportate dalla maggior parte di Tv e decoder per ragioni di standardizzazione e certificazione.

Il nuovo dCSS è invece una tecnologia 100% digitale basata su chipset che incrementa il numero di user band (fino a 32 di cui 16 standardizzate), assicura la retrocompatibilità con l’SCR e svolge altre funzioni rispetto al classico “switching” come la distribuzione SMATV IF-IF.

User band SCR e dCSS

Se già con l’SCR non servivano più 2, 4 o 8 cavi coassiali di discesa dall’LNB Twin, Quad o Octo alle prese SAT nelle stanze (un cavo per presa) visto che bastavano solo 1-2 cavi per 4-8 prese SAT, con il dCSS la distribuzione dei segnali SAT si è ulteriormente potenziata e semplificata (1 cavo per 16 prese, 2 cavi per 32 prese, ecc.).

Schema di impianto SAT dCSS per piccole palazzine e villette multipiano

LNB dCSS al posto dei vecchi multiswitch

Con l’evoluzione delle piattaforme hardware impiegate in Tv e decoder di nuova generazione, sempre più compatibili dCSS, i multiswitch di prima e seconda generazione con uscite SAT di tipo universale (legacy) e/o SCR utilizzate per distribuire i segnali in palazzine e condomini sono diventati rapidamente obsoleti.

La tecnologia dCSS viene ormai largamente impiegata non solo negli LNB ma anche nei multiswitch di terza generazione per realizzare impianti satellitari anche complessi minimizzando il numero di cavi coassiali, massimizzando quello delle prese SAT e garantendo la piena compatibilità con tutti i Tv/decoder esistenti e futuri.

LNB dCSS oppure Multiswitch dCSS?

In questo articolo affronteremo una questione importante che molti installatori e utenti finali si saranno sicuramente posti prima di progettare un nuovo impianto o aggiornarne uno vecchio (con LNB multi-uscita o multiswitch di prima e seconda generazione) in piccole palazzine con un massimo di 32-64 prese SAT.

Le soluzioni a disposizione sono principalmente due: utilizzare un LNB dCSS con 1-2 uscite collegate direttamente alle prese SAT oppure uno o più multiswitch dCSS in cascata collegati ad un LNB di testa e alle prese SAT nelle varie stanze.

Analizzeremo i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le soluzioni focalizzandoci su vari elementi (costi, tempi e difficoltà di installazione, funzionalità extra, espandibilità, ecc.) per una scelta più consapevole.

LNB dCSS: pro e contro

Gli LNB dCSS rappresentano la soluzione più semplice ed economica per realizzare un nuovo impianto satellitare con un massimo di 16-32 prese SAT in ville mono e bifamiliari, piccole palazzine, meglio se abitate da gruppi familiari omogenei (genitori, figli, parenti stretti, affittuari, ecc.) per una questione di suddivisione dei costi di installazione e manutenzione.

Sono altresì adatti per rinnovare il vecchio impianto basato su LNB multi-uscita (es.: Quad oppure Octo) eliminando i cavi non più necessari e aggiungendo nuove prese rispetto alle 4-8 originarie.

Aggiornamento di un vecchio impianto da LNB twin legacy a LNB twin dCSS (credit: Emme Esse)

Gli LNB con una sola uscita dCSS supportano fino a 16 prese SAT che si ottengono splittando l’unico cavo coassiale di discesa attraverso partitori a 2, 4, 6 o 8 uscite (anche in cascata tra loro). Quelli con due uscite dCSS (twin) come questo arrivano a 32 prese ma richiedono due cavi di discesa (e relativi partitori) invece di uno solo.

LNB GT-Sat GT-FR8A121 con 1 uscita dCSS

LNB Emme Esse 80191SA con 2 uscite dCSS indipendenti

Quando alle prese SAT sono collegati uno o più Tv/decoder compatibili solo con SCR (no dCSS), per ogni uscita dCSS dell’LNB sono disponibili solo 4 user-band (ovvero quelle SCR) e non 16 (4 SCR + 12 dCSS).

I futuri upgrade d’impianto come l’aggiunta di ulteriori prese SAT sono abbastanza limitati. È possibile raddoppiare il numero di prese SAT (da 16 a 32) installando un nuovo LNB con 2 uscite dCSS al posto del vecchio a singola uscita. L’upgrade da 32 a 48 prese SAT è invece al momento impossibile perché non esistono in commercio (e forse non esisteranno mai) LNB con 3 uscite dCSS (16+16+16 prese SAT).

Altro punto a sfavore degli LNB dCSS è che questa tecnologia non va d’accordo con il protocollo DiSEqC che serve a gestire le parabole fisse Dual o Multi Feed che puntano a due o più satelliti/slot orbitali (es.: Hotbird 13° est, Astra 19,2° est, ecc.) e le parabole motorizzate che utilizzano attuatori monocavo DiSEqC 1.2.

Motore monocavo Superjack

Le user band dCSS, la portante e i messaggi digitali del DiSEqC non possono infatti viaggiare sullo stesso cavo coassiale senza disturbarsi a vicenda. Questo problema si risolve acquistando due LNB dCSS ibridi che, oltre ad una o due uscite dCSS, includono una o più uscite di tipo legacy, cioè identiche a quelle dei tradizionali LNB universali.

LNB GT-Sat GT-dLNB2T con due uscite dCSS e legacy (universali)

In questo caso sulle uscite dCSS possono viaggiare i segnali satellitari con le loro user band mentre su quelle legacy i comandi di commutazione degli LNB (es.: LNB 1 per Hotbird, LNB 2 per Astra) oppure quelli del motore monocavo.

Questa soluzione è abbastanza economica visto che un LNB ibrido dCSS/legacy costa pochi euro in più di un dCSS only. Tuttavia introduce alcune complicazioni riguardo ai cablaggi e alla gestione del sistema multi-feed o motorizzato.

Per quanto concerne i cablaggi sono necessari due cavi in più per il Dual Feed, tre per il Triple Feed e così via. Riguardo invece alla gestione è bene sapere che la ricezione di entrambi i satelliti/slot e lo spostamento del motore sono riservati al Tv/decoder collegato alle uscite legacy dell’LNB dCSS ibrido.

 Le 16-32 prese SAT collegate alle uscite dCSS possono ricevere i canali satellitari (anche se di un solo satellite per volta nel caso del Dual Feed) ma devono sempre adeguarsi alle impostazioni del decoder/Tv “legacy”.

Per tutti questi motivi, quando si vuole realizzare un impianto centralizzato Dual Feed dCSS funzionante al 100%, affidabile e senza limitazioni è obbligatorio ricorrere ai multiswitch dCSS (vedi sotto).

Multiswitch dCSS: pro e contro

I multiswitch sono la soluzione più versatile, completa e professionale nella distribuzione dei segnali satellitari in grandi strutture che richiedono molte prese SAT con la massima affidabilità. Di norma si utilizzano in grandi palazzi, super-condomini e strutture comunitarie come hotel e case di cura ma si adattano perfettamente anche in grandi ville e palazzine grazie alla loro elevata scalabilità.

Multiswitch Emme Esse 80392DT con 2 uscite SCR/dCSS/legacy/terrestre

L’impianto multiswitch è composto da un LNB di testa che fornisce tutti i segnali satellitari senza discriminare la banda e la polarità, da diversi moduli multiswitch collegati tra loro in cascata (entrate e uscite segnali LNB e multiswitch precedente/successivo) che elaborano i segnali ricevuti dagli LNB e li forniscono in uscita già pronti per Tv/decoder, da eventuali amplificatori di segnale o alimentatori.

Schema di un impianto multiswitch con LNB Quattro (elaborazione 01smartlife su immagine LEM Elettronica)

Ogni modulo multiswitch è dotato di una, due, quattro o più uscite destinate alle prese SAT (per Tv e decoder) così da renderle tutte indipendenti e garantire un miglior funzionamento dell’impianto.

Multiswitch Fracarro SCD2-4416LTP con 4 uscite SCR/dCSS/legacy

Come visto sopra, nei multiswitch di terza generazione sono presenti uscite di tipo tradizionale (universale/legacy – 0/22 kHz, 13/18 volt, DiSEqC) e avanzato (SCR/dCSS) con funzione di auto-rilevamento per adattarsi automaticamente alle caratteristiche e alle impostazioni di qualsiasi decoder e Tv collegato, di vecchia e nuova generazione.

Il vantaggio principale della soluzione multiswitch è la sua facilità di espansione: basta infatti aggiungere un nuovo modulo multiswitch in cascata per ottenere altre 16 o 32 prese (con uscita dCSS) senza dover riprogettare l’impianto né sostituire LNB e cablaggi.

Solo con un impianto multiswitch è quindi possibile ottenere centinaia di prese SAT con una suddivisione più equa dei costi di installazione, manutenzione ed espansione.

Altro vantaggio del multiswitch (dCSS e non solo) è la possibilità di realizzare un impianto Dual Feed per due satelliti (es.: Astra 19,2° est e Hotbird 13° est) totalmente indipendente, senza limitazioni (vedi sopra) e identico a quello mono-utente (parabola, doppio LNB, switch DiSEqC, ecc.).

Schema di impianto SAT Dual Feed centralizzato con LNB Wide (credit: LEM Elettronica).

Grazie ai nuovi LNB wideband si può realizzare un impianto centralizzato Dual Feed dCSS con soli 4 cavi coassiali, senza rifare i cablaggi nel caso in cui sia già presente un vecchio impianto multiswitch con uscite universali/legacy e/o SCR. Basta infatti sostituire l’LNB sulla parabola e riconfigurare l’impianto.

Emme Esse LNB Wideband_uscita
LNB Emme Esse 80192W con uscite wideband V/H

Anche l’impianto multiswitch dCSS ha tuttavia i suoi svantaggi. Quello più evidente è il costo, superiore rispetto all’LNB dCSS ma giustificato dai suoi numerosi vantaggi (centinaia di prese, scalabilità, facilità di espansione, Dual Feed, ecc.).

Il prezzo di un modulo multiswitch parte da circa 100 euro a cui bisogna poi aggiungere l’LNB Quattro o Wide (da 20-40 euro in su), i cavi coassiali e, soprattutto, la manodopera per l’installazione ed il cablaggio.

Altro svantaggio della soluzione multiswitch dCSS (condiviso con l’LNB dCSS) è l’impossibilità di gestire gli impianti motorizzati.

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